16 maggio 2013

Campione italiano di Ruzzle



Un mese di gare, più di 70mila giocatori attaccati ai propri smartphone e tablet e…un solo vincitore. E’ Antonio Cacopardi, 20 anni, palermitano e studente di Ingegneria Meccanica, ilnumero uno assoluto del primo campionato italiano di Ruzzle, il popolarissimo videogioco delle parole, che da un anno a questa parte è diventato una vera e propria mania nel mondoe soprattutto in Italia. Antonio, che si è portato a casa come premio un MacBook Pro, ha dovuto superare un’agguerrita concorrenza. Tanti, infatti, gli avversari che, di fronte alla griglia 4x4 con 16 lettere a disposizione, si sono impegnati a trovare le parole perfette. D’altro canto l’Italia conta numeri impressionanti: 7 milioni di giocatori di Ruzzle sui 27 totali in tutto il mondo con 30 milioni di partite disputate ogni giorno su complessive 100 milioni. Così il ragazzo di Palermo, dall’ormai conosciuto “nick” name di totyno93, ha dovuto lottare duramente e alla fine ha stracciato tutti: 681 partite vinte su un totale di circa 700.

Il primo campionato italiano di questa sorta di Scarabeo 2.0, creato dalla software house svedese Mag Interactive e pubblicato nel marzo del 2012, si è svolto dall’11 marzo al 7 aprile in scontri ‘one to one’. Per partecipare al torneo, sponsorizzato da WebHub e Supermoney, bastava iscriversi gratis sul sito ufficialewww.ruzzoliamo.it e scaricare l’app Campionato nazionale di Ruzzle. Ogni giocatore aveva tre vite per sfidare gli avversari. Ogni vittoria si saliva di un livello, ogni sconfitta costava una vita. Il primo posto è andato a chi ha raggiunto il livello più alto. Per vincere Antonio, che, grazie a un suo amico, si è avvicinato al gioco da soli 3 mesi, ha dovuto dedicare ben 5-6 ore al giorno alle partite. Del resto spesso il talento supera i limiti della cosiddetta normalità. E il giovane siciliano un fenomeno del Ruzzle, fusione dei termini inglesi rumble (scoprire) e puzzle, lo è sicuramente. Basti pensare che ha una media di circa un centinaio di parole composte per ognuna delle tre manche da due minuti di una partita.

Ora, però, il 20enne di Palermo dovrà mettere da parte questo paroliere dell’era moderna e riprendere in mano i libri. Alle porte, infatti, c’è l’esame di Analisi da sostenere. E nel prossimo futuro il progetto di diventare ingegnere e lavorare all’estero. Per allora chissà se Ruzzle, capace di diventare in pochissimo tempo un successo planetario dopo l’iniziale diffusione limitata al mercato svedese e ai paesi limitrofi come Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, sarà ancora sulla bocca di milioni di persone. Per il momento la disponibilità per i sistemi operativi Android e iOS e la distribuzione per Kindle Fire, sulla piattaforma BlackBerry e per Windows Phone sembrano garantire al gioco un luminoso avvenire. Ma anche le mode, come le parole, hanno le loro regole. La prima: durano finché qualcuno non le cambia.